sabato 31 maggio 2008

I'll be back!

Ed eccomi di nuovo nella (piovosa, oggi che volevo andare a fare shopping!) Ginevra.

Avrei voluto parlarvi di quanto era carina Den Bosch con il bel tempo, la gente per le strade e le birrerie affollate dalle sette a mezzanotte...

Avrei voluto parlarvi delle mie prime prese di posizione, sulle quali girano milioni (come ha detto il capo per mettermi a mio agio!), e di come queste non siano state facilitate dal doppio cheeseburger con bacon, uovo e patatine fritte che mi sono mangiato a pranzo...

Invece vi parlerò dell'aeroporto di Amsterdam, perché di fronte a tale e tanta perversione, come faccio a non restare ammirato?

Si comincia dal check in: cerco invano il numero 14, ma passano dal 16 al 13! Cos'è, tipo il binario 9 e 3/4 di Harry Potter? Forse sono gli strani terminali davanti ai quali è accalcata una ressa di persone, stile le scimmie al cospetto dell'obelisco di 2001. Infatti sono proprio quelli: check in elettronico. Immagino l'abbiano fatto per velocizzare le cose?

Uhm, non proprio. Infatti tutti hanno bisogno di assistenza, ma siccome c'è una sola (povera!) hostess a occuparsi di tutti gli (aspiranti) passeggeri, le cose vanno un po' a rilento. Immagino che dopotutto quello del vigile a piazza Venezia forse non sia il lavoro più logorante...

"Basta inserire il passaporto." "No il mio non entra." "Ha il numero del biglietto?" "No, in genere basta il passaporto." Eccetera.

Ok, check in (in qualche modo) fatto. Ora che ci faccio col bagaglio? Lo lascio lì in mezzo come un bravo terrorista?

No (e qui viene la parte geniale!), per imbarcarlo bisogna comunque fare la fila a uno sportello! In pratica ho fatto due check in! Diavoli di Olandesi! Troppe gite ai coffee shop di Amsterdam eh?

Seconda fase: la ricerca del gate di imbarco. Un corridoio lunghissimo, sul quale si affacciano i vari gate. Meno male che c'è il tapis roulant. Ma, e i controlli di sicurezza?

Due-tre chilometri dopo, ecco i controlli di sicurezza: si fanno direttamente prima di imbarcarsi! E se per caso devo tornare indietro? Be', mi dicono che Amsterdam sia una bella città: se si perde l'aereo ce n'è sempre uno dopo!

Tra l'altro, è la prima volta che vedo un metal detector suonare per tutti, comprese le hostess e i piloti!

Comunque passata anche questa rimane un'ultima sorpresa. Ricordate il check in elettronico? (E' solo qualche riga sopra, coraggio, come foreshadowing non è molto!) Bene, pare che abbia assegnato lo stesso numero di carta di imbarco anche a un'altra persona!

E con la certezza che un terrorista finanziato da Giovanardi (perché sennò attentare a un aereo Amsterdam-Ginevra?) si annida sul mio volo, finalmente prendo posto.

Inevitabilmente, per me che non amo volare, vicino al finestrino e sopra l'ala.

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